Il business è stato uno dei temi centrali della visita di Rohani in Italia, prima tappa del viaggio in Europa del leader iraniano dopo la revoca delle sanzioni internazionali, annunciata il 16 gennaio scorso da ONU, UE e USA.
"Siamo pronti ad accogliere le imprese straniere nel paese" – ha dichiarato Rohani – e "l'Italia ha un'importanza particolare: abbiamo una buona storia di collaborazione con voi, e gli Iraniani conoscono l'Italia e il vostro lavoro, si fidano degli Italiani". Dopo anni di sanzioni, ha aggiunto, in Iran oggi "ci sono capacità da concretizzare" e "spazi vuoti".
Le prospettive per le imprese italiane
Insomma, ci sono tutte le premesse per tornare protagonisti sul mercato iraniano, per tornare ai livelli del passato e andare anche oltre. Negli ultimi anni l'Italia ha perso molte posizioni, divenendo il nono paese esportatore nei confronti dell'Iran. Prima delle sanzioni, secondo SACE, l'interscambio con Teheran arrivava a 7,2 miliardi. Poi il crollo degli scambi a 1,6 miliardi nel 2014 e a poco più di 1,5 miliardi nel 2015, con il nostro export che ha dimezzato il valore delle vendite. Sempre secondo SACE se l'export italiano riuscisse a riproporre una crescita simile a quella osservata nel periodo pre-sanzioni (2000-2005) si raggiungerebbe un livello di esportazioni di 2,5 miliardi di euro nel 2018, superiore al picco raggiunto nel 2005.
SACE avverte però che riguadagnare le quote di mercato perse in Iran non sarà facile, considerando che paesi quali Cina, India, Russia e Brasile hanno subito molti meno vincoli, conquistando negli ultimi anni posizioni importanti (la Cina è oggi il primo fornitore dell'Iran), e che la concorrenza francese e tedesca si annuncia agguerrita.
I settori più interessanti per chi cerca nuove opportunità
La rimozione delle sanzioni contro l'Iran sblocca un mercato con grandi potenzialità di sviluppo, con una popolazione di quasi 80 milioni di abitanti in rapida crescita, sempre più urbanizzata, molto giovane (circa la metà ha meno di 30 anni) e con un alto livello di istruzione. Soprattutto nei grandi centri urbani si stanno diffondendo nuovi gusti e tendenze nel campo del design e dei beni di consumo, aprendo spazi interessanti per i prodotti del made in Italy.
Oltre alle enormi riserve di petrolio e gas, il paese possiede un sistema industriale tra i più importanti e diversificati della regione: dopo anni di sanzioni è previsto un rilancio degli investimenti in macchinari, tecnologie e know how necessari per l'ammodernamento e ampliamento della base industriale e dei processi produttivi.
Un discorso simile può essere fatto per le infrastrutture e i trasporti e per tutto il comparto delle costruzioni, dove c'è la necessità di potenziare e qualificare l'offerta in ambito residenziale, commerciale e ricettivo: la realizzazione di nuovi alloggi, di spazi commerciali e uffici, di hotel, ma anche di edifici pubblici e ospedali, è destinata ad accelerare nel breve periodo e a trainare la domanda di materiali per l'edilizia, mobili, accessori e articoli d'illuminazione.
Per le imprese italiane i settori che presentano le migliori opportunità di business sono:
- oil & gas e settori collegati
- meccanica, automazione ed elettrotecnica
- infrastrutture, trasporti, automotive e componentistica
- edilizia, design, arredo
- energie, ambiente e utilities
- agroalimentare e agroindustria
- sanità e medicale
- cosmetica, moda e gioielleria.
L'approccio al mercato
Nell'approccio al mercato bisogna considerare attentamente le caratteristiche del paese e non sottovalutare i rischi che ancora presenta. Lo scenario è caratterizzato dalla forte presenza dell'apparato statale-governativo nell'economia e dal ruolo rilevante esercitato anche in campo economico dalle fondazioni religiose e dalle organizzazioni militari, che controllano direttamente o indirettamente molte imprese, banche e società. Il contesto operativo per chi intende avviare un'attività produttiva in loco è piuttosto complesso, burocrazia e procedure non sempre trasparenti possono creare ostacoli e ritardi.
L'ordinamento giuridico di matrice islamica ha delle peculiarità di cui è opportuno tenere conto e probabilmente assisteremo presto a importanti cambiamenti legati all'aggiornamento della legislazione in materia di scambi commerciali, di transazioni internazionali e di investimenti esteri. Sarà interessante capire se ci saranno mutamenti significativi anche nella politica commerciale nel senso di una riduzione delle barriere doganali all'entrata, che attualmente in alcuni settori sono molto alte. Diventa quindi fondamentale conoscere le regole del business e monitorarne attentamente l'evoluzione per impostare correttamente i rapporti commerciali e le attività in questo mercato.